Anche se il Servizio avrà come target primario, la fascia di sviluppo che abbraccia infanzia, adolescenza e prima età adulta, potrebbe essere importante non trascurare il percorso che queste persone e i loro genitori dovranno affrontare prima o poi nella vita, che li accompagnerà a gestire il “dopo di noi” (LEGGE 22 giugno 2016, n. 112, 2016).
Nell’affrontare questa necessità, il Servizio ha l’intento di avviare percorsi pilota dedicati all’autonomia e indipendenza, che possano accompagnare i soggetti che ne avessero le potenzialità ad un graduale e progressivo distacco dalle figure di riferimento genitoriali. Si vorrebbe proporre una prospettiva che non sia centrata su una condizione “da subire”, ma piuttosto come un processo verso l’autodeterminazione e l’autodefinizione, ovvero come la realizzazione di un naturale processo evolutivo che possa portare ad una reale espressione di crescita.
Si vuole fornire la possibilità di sfruttare un luogo in cui poter apprendere e sviluppare, attraverso il sostegno di figure educative specializzate, le abilità necessarie a promuovere autonomia e indipendenza, dalle autonomie personali, domestiche e abitative in genere, fino ad arrivare a quelle di adattamento e inclusione nel tessuto sociale e lavorativo. Ciò a cui si vuole dedicare attenzione sono azioni concrete tra cui:
- Autonomia nell’igiene personale;
- Autonomia nell’organizzazione delle proprie necessità come, per esempio, vestirsi, curare il proprio aspetto, preparare lo zaino per la scuola, rispettare un programma di impegni giornaliero;
- Gestione di attività domestiche: pulire, ordinare, preparare da mangiare, gestione della biancheria;
- Autonomia nei movimenti sul territorio;
- Apprendere competenze nella gestione delle relazioni sociali, amicali, sentimentali;
Nel percorso che potrebbe accompagnare i bambini, i ragazzi e le persone interessate ad impegnarsi nel perseguimento di questo importante traguardo viene a collocarsi, per esempio, anche la possibilità di fornire alle famiglie dei periodi di “sollievo”. Questa soluzione potrebbe contribuire da un lato a permettere alle famiglie di recuperare energie preziose, dall’altro fornirebbe opportunità per poter sperimentare nel concreto l’acquisizione di abilità di indipendenza e autonomia abitativa.