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Salute Mentale

ANSIA ED ATTACCHI DI PANICO NEGLI ADOLESCENTI: I SEGNALI DA NON SOTTOVALUTARE E COME INTERVENIRE

L’ansia è una condizione che può manifestarsi in diverse forme e intensità negli adolescenti. Riconoscere i segnali precoci di un disagio che sta superando i livelli di guardia è essenziale per poter intervenire tempestivamente e in modo adeguato. Tra i principali campanelli d’allarme ci sono le alterazioni del sonno e dell’alimentazione: dormire troppo, troppo poco o in modo irregolare, così come mangiare in maniera disordinata o con poca attenzione alla qualità e alla regolarità dei pasti, possono essere indicatori importanti di un malessere interiore.

Altri segnali da non sottovalutare sono la stanchezza eccessiva o, al contrario, un’agitazione persistente e difficilmente controllabile. Un ragazzo ansioso può manifestare difficoltà di concentrazione, apparire frequentemente distratto o affaticato nello svolgimento delle attività quotidiane. Inoltre, la tendenza a esprimere preoccupazioni sproporzionate rispetto alla situazione reale, rimuginando spesso su eventi futuri o su problemi apparentemente irrilevanti, è un altro segnale che merita attenzione.

Se l’ansia sembra prendere il sopravvento nella vita di un adolescente, la prima cosa da fare è mantenere la calma. È importante evitare reazioni impulsive e drammatizzazioni, cercando invece di instaurare un dialogo aperto e di ascoltare con attenzione i segnali che il ragazzo sta inviando. Uno studio condotto dal Centre for Adolescent Health del Murdoch Children’s Research Institute di Parkville, in Australia, su un campione di circa 2.000 adolescenti ha rivelato che, nella metà dei casi, i disturbi d’ansia tendono a scomparire spontaneamente dopo i 20 anni, soprattutto se la loro durata è inferiore ai sei mesi.

Può anche non essere necessario un intervento terapeutico immediato, ma è comunque di fondamentale importanza, rimanere vigili, osservare i comportamenti dei ragazzi e instaurare un dialogo costruttivo con loro, senza affrettarsi a cercare soluzioni farmacologiche. Alcuni adolescenti, infatti, possiedono un temperamento ansioso per natura: si tratta di individui che tendono a reagire con maggiore apprensione rispetto ad altri anche in situazioni oggettivamente non preoccupanti.

Tuttavia, se l’ansia diventa debilitante e interferisce in modo significativo con la quotidianità – ostacolando la socialità, il rendimento scolastico o le attività quotidiane – è essenziale rivolgersi a un professionista. Uno psicologo, uno psichiatra o un neuropsichiatra possono valutare la situazione e comprendere se l’ansia sia solo un sintomo transitorio o se nasconda problematiche più profonde, come disturbi dell’umore, stress cronico o condizioni psicopatologiche più complesse.

Un errore da evitare è quello di ricorrere immediatamente agli ansiolitici senza una diagnosi precisa. Se l’ansia è solo la manifestazione superficiale di un disagio più profondo, l’uso di farmaci può mascherare il problema senza risolverlo. Per questo motivo, il supporto di un esperto è indispensabile per individuare l’approccio più adeguato e garantire il benessere psicologico dell’adolescente.

Gli attacchi di panico rappresentano un’esperienza estremamente intensa e destabilizzante per un adolescente, caratterizzata da un’improvvisa e intensa sensazione di paura o disagio che raggiunge il suo picco in pochi minuti. Durante una crisi di panico, il giovane può sperimentare una serie di sintomi fisici e psicologici che contribuiscono a rendere l’episodio particolarmente angosciante e difficile da gestire. Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • Tachicardia e palpitazioni: il battito cardiaco accelera improvvisamente, spesso accompagnato da una percezione amplificata dei battiti del cuore, che può far temere un problema cardiaco.
  • Vertigini e senso di instabilità: l’adolescente può avvertire una sensazione di sbandamento, come se il pavimento cedesse sotto i piedi, con la paura di svenire da un momento all’altro.
  • Extrasistole: possono manifestarsi battiti cardiaci irregolari, che accentuano la paura di un malore improvviso.
  • Sudorazione improvvisa: spesso si verifica un aumento della sudorazione, sia fredda che calda, senza una causa apparente, intensificando la sensazione di disagio.
  • Tremore: le mani e altre parti del corpo possono iniziare a tremare involontariamente, segno di un’intensa attivazione del sistema nervoso autonomo.
  • Sensazione di soffocamento o asfissia: il respiro diventa corto, affannoso, con la percezione di non riuscire a inspirare abbastanza aria, aumentando la paura di perdere il controllo.
  • Dolore o senso di oppressione al petto: spesso il disagio fisico si localizza nella zona toracica, facendo temere un infarto o un problema cardiaco grave.
  • Nausea e disturbi gastrointestinali: un attacco di panico può causare fastidi a livello dello stomaco, con nausea, crampi o necessità improvvisa di andare in bagno.
  • Paura di morire o di impazzire: uno dei sintomi più angoscianti è la sensazione di trovarsi di fronte a un pericolo imminente, con il timore di perdere il controllo della propria mente o della propria vita.
  • Brividi o vampate di calore: l’adolescente può alternare momenti di forte sudorazione a improvvisi brividi, che rendono ancora più imprevedibile e spaventosa l’esperienza.
  • Paralisi da paura: in alcuni casi, la paura è talmente intensa da provocare un blocco totale, impedendo ogni reazione o movimento.

Durata e impatto emotivo dell’attacco di panico

Generalmente, l’attacco di panico ha una durata relativamente breve, oscillando tra pochi minuti e un massimo di mezz’ora. Tuttavia, sebbene l’episodio si esaurisca rapidamente, l’impatto psicologico che lascia è significativo e persistente. Le sensazioni vissute durante la crisi sono così intense da lasciare un segno profondo nella mente dell’adolescente, generando una sorta di “paura della paura”.Dopo aver sperimentato un primo attacco di panico, si sviluppa spesso il timore del suo ripetersi, creando un forte stato d’ansia anticipatoria. Questa paura costante può portare il giovane a modificare le proprie abitudini e comportamenti, evitando determinati luoghi o situazioni per scongiurare una nuova crisi.

Il circolo vizioso degli attacchi di panico

Uno degli aspetti più problematici delle crisi di panico è il meccanismo circolare che le caratterizza. I sintomi fisici – come l’aumento del battito cardiaco, la difficoltà a respirare o il senso di vertigini – vengono percepiti come segnali di pericolo e, anziché essere riconosciuti come una risposta naturale allo stress, alimentano ulteriormente la paura. Questo porta a un’intensificazione dei sintomi psicologici, come il senso di allarme e la paura di perdere il controllo, che a loro volta aggravano i sintomi fisici.
Si crea così un circolo vizioso apparentemente senza fine, in cui l’adolescente si trova intrappolato. La paura di un nuovo attacco porta a uno stato di ipervigilanza costante, con un’attenzione esasperata a ogni minimo segnale del corpo, amplificando la percezione del pericolo anche in situazioni del tutto innocue.

Nel caso in cui si dovesse ritenere di aver bisogno di un supporto psicologico, per una prima consulenza gratuita con un nostro psicologo, potete scrivere a infomonza@mentamente.it

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