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LE COMORBILITA’ NEI DISTURBI ALIMENTARI

DAN: i disturbi alimentari e della nutrizione sono sempre più considerati “casi complessi” perché spesso si manifestano insieme a comorbidità psichiatriche e mediche, rendendo la diagnosi e il trattamento più sfidanti. I dati dalla letteratura confermano questa complessità:

  • Disturbi d’ansia (>50%): L’ansia è una delle comorbidità più comuni, spesso presente sotto forma di disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), fobia sociale o disturbo d’ansia generalizzata. In particolare, nel disturbo anoressico, i sintomi ossessivo-compulsivi legati al controllo del cibo sono molto frequenti.
  • Disturbi dell’umore (>40%): La depressione è altamente prevalente nei pazienti con disturbi alimentari, spesso con sintomi di bassa autostima, disperazione e pensieri suicidari. La relazione è bidirezionale: la malnutrizione può peggiorare l’umore, e viceversa.
  • Autolesionismo (>20%): L’autolesionismo non suicidario, come il tagliarsi, è spesso riportato in pazienti con disturbo da alimentazione incontrollata e bulimia nervosa, fungendo da meccanismo di coping per la regolazione emotiva.
  • Disturbo da addiction e uso di sostanze (>10%): L’abuso di alcol e sostanze è comune, specialmente nella bulimia e nel binge eating disorder, spesso come strategia di gestione dello stress o dell’impulsività.

Queste comorbidità non solo complicano il trattamento, ma richiedono un approccio multidisciplinare che tenga conto della coesistenza di più disturbi. È quindi fondamentale integrare interventi psicoterapeutici, farmacologici e nutrizionali personalizzati al fine di migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti.

Una delle cose più difficile da comprendere dei Disturbi Alimentari, soprattutto per chi vive accanto a chi ne soffre, è la continua negazione del problema stesso. Il disturbo alimentare non è percepito come un problema a cui è importante trovare una soluzione: un Disturbo Alimentare a volte non disturba. 

I disturbi del comportamento alimentare possono essere interpretati come un meccanismo di sopravvivenza psicologica per gestire emozioni intense e vissuti complessi. Spesso, il controllo sul cibo e sul corpo diventa una strategia di regolazione emotiva quando la persona si trova in difficoltà a elaborare dolore, ansia, senso di vuoto o traumi.

Ecco perché è importante prestare attenzione a tutti i segnali e, in caso di dubbi, non esitare a rivolgersi ad esperti. 

Nel caso in cui si dovesse ritenere di aver bisogno di un supporto psicologico, per una prima consulenza gratuita con un nostro psicologo, potete scrivere a infomonza@mentamente.it

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